Sul Recovery Plan attriti nella maggioranza algherese
"Ci dispiace e siamo preoccupati per il mancato coinvolgimento di Alghero" scrivono FI, UDC, Gruppo Misto e Psd'Az. Replica di Conoci che esprime "dispiacere"
“L’ appello dei sindaci di Cagliari, Sassari, Quartu, Oristano, Nuoro e Olbia coglie nel segno. Ci dispiace e siamo preoccupati per il mancato coinvolgimento di Alghero”. Così le sezioni algheresi di FI, UDC, Psd’az e il Gruppo misto commentano l’appello dei 6 sindaci affinché le risorse del Recovery vengano indirizzate su progetti credibili che possano disegnare il nuovo orizzonte della Sardegna e innervare di nuove e durature energie il sistema economico e sociale.
“Occorre scongiurare il pericolo di disperdere le straordinarie risorse in mille rivoli e piccoli progetti privi di respiro” precisano le forze politiche. Secondo le forze del centrodestra sardista che amministra Alghero e la Regione il Governatore Solinas vede con chiarezza la necessità di investire nella continuità territoriale interna, creando in primo luogo una rete ferroviaria moderna e infrastrutture viarie che interconnettano il nord al sud dell’isola, ma anche la parte orientale con quella occidentale. “In quest’ottica siamo certi che il Presidente Solinas accoglierà la nostra richiesta di pretendere dal Presidente Draghi la nomina del Commissario per la strada Sassari-Alghero”. Secondo gli esponenti politici il secondo grande progetto dovrà essere teso a creare un sistema di produzione di energia basato sulle rinnovabili. “Ma siamo profondamente preoccupati per l’esclusione di Alghero da questo intervento intelligente e proiettato verso il futuro dei sei sindaci. Vogliamo sperare che si tratti di una semplice dimenticanza. Non sarebbe altrimenti possibile giustificare l’emarginazione della città che svolge un ruolo chiave nel turismo sardo e nell’economia della Sardegna nord occidentale” chiudono le forze politiche.
Alle quattro forze politiche ha risposto il sindaco Conoci. “Con la nota in oggetto, a firma Nunzio Camerada, Nina Ansini, Monica Pulina, Giovanni Monti e Giuliano Tavera, viene lamentata la possibile dimenticanza del comune di Alghero nell’ambito di iniziative future, da ricondurre al cosiddetto Recovery Plan, che potrebbero escludere la città di Alghero dalla partecipazione a importanti e fondamentali progetti di infrastrutturazione del territorio della Sardegna. I sottoscrittori della missiva, per fortuna, hanno avuto l’illuminazione di precisare, in chiusura del loro affrettato documento che vogliono “…sperare che si tratti di una semplice dimenticanza”.
“Ma non posso, nell’occasione, tacere a questi amici il mio dispiacere per i contraccolpi negativi che l’iniziativa in commento potrebbe ingiustamente ingenerare nella pubblica opinione e che potrebbero sminuire il ruolo di primo piano che il nostro Comune sta svolgendo nell’interesse della comunità algherese. Colgo così l’occasione per garantire alla stessa che lo scrivente ha partecipato al pari degli altri sindaci nominati sulla stampa, all’elaborazione delle richieste in commento e che ha svolto questa attività in parallelo e in accordo con gli stessi. In sintesi, chiarisco che trattasi di mera e involontaria casualità”.
“Pertanto, mentre sono a Cagliari, all’assemblea di Abbanoa, dove insieme anche ai sindaci nominati nell’articolo “allarmante” abbiamo evitato aggravi tariffari a carico dei cittadini utenti del servizio idrico ed abbiamo destituito il vertice di Abbanoa, chiarisco volentieri, seppure con una nota di comprensibile amarezza, quanto sopra esposto, ovvero: 1) che non siamo, come comune di Alghero, fuori da nulla, 2) che il Comune di Alghero è perfettamente inserito nella programmazione della Regione e dell’Area metropolitana e 3) che, anzi, siamo a pieno titolo nel gruppo dei Comuni che sta lavorando per far sì che anche il territorio di Alghero possa godere dei benefici di nuovi ed importanti investimenti infrastrutturali. Seppure in mezzo a distrazioni varie, continuo a lavorare nell’interesse della comunità che mi ha voluto eleggere alla carica di Sindaco per rappresentarla e per difenderla” conclude Conoci.