Swap, l’Amministrazione chiede la restituzione delle somme
L’Amministrazione intende andare fino in fondo nella vicenda degli swap per mettere al riparo i denari dei cittadini e contesta agli istituti bancari i costi di estinzione dei contratti stipulati dalla passata amministrazione nel 2004 che esponevano le casse del Comune per circa 30 milioni di euro fino al 2030. Nel marzo scorso ha deciso di mettere definitivamente fine agli swap estinguendoli anticipatamente con un valore di estinzione a carico del Comune che secondo le banche ammontava a 364 mila euro. Il Comune invece ritiene di non dover corrispondere neanche un euro, ma di averne diritto ad 867 mila. Ieri infatti la giunta, su proposta dell’Assessore alle Finanze Paola Scanu, ha deliberato di perseguire le strategie volte a salvaguardare i conti pubblici avviando, previa contestazione agli istituti bancari, una trattativa stragiudiziale per arrivare ad una compensazione totale o parziale tra i costi di estinzione e i costi impliciti non remunerati che le banche avrebbero dovuto versare al Comune.
“Questo è il secondo passo importante che compiamo per tutelare gli interessi dei cittadini – spiega il Sindaco Stefano Lubrano – dopo aver chiuso i conti con un pesante fardello che gravava sulle finanze pubbliche. Ora vogliamo che nulla resti intentato affinché l’Amministrazione possa recuperare importanti risorse legate ad una scelta del passato che noi riteniamo pericolosissima, e che coscientemente abbiamo deciso di cancellare per il bene della collettività”.
La strategia seguita dall’Amministrazione, confortata da legali esperti in materia, ha permesso di mettersi immediatamente al riparo da futuri rischi legati alla riscontrata volatilità dei tassi di riferimento dei contratti di finanza derivata e quindi mettere al riparo il bilancio del comune da future e ingenti perdite. La soluzione adottata a marzo ha consentito inoltre al Comune di passare alla fase successiva al fine di perseguire ogni azione utile volta ridimensionare le perdite preventivate ed a recuperare ogni altra eventuale risorsa legata alla sottoscrizione dei contratti. I contratti cancellati dall’Amministrazione avrebbero avuto scadenza due al 2019, uno al 2023 e uno al 2030, per un valore complessivo di circa 30 milioni di euro.