Taglio carburanti e costo energia
Ecco la Petizione. La mobilitazione conseguente , già avviata nel resto della Sardegna, ha raccolto l’adesione di quasi 20.000 sardi e prosegue online all’indirizzo www.riformatori.it/petizione. In attuazione di quanto disposto all’articolo 50 della Costituzione della Repubblica italiana, i sottoscritti cittadini considerata la mancata adozione della proposta di legge nazionale n. 5 depositata dai Riformatori Sardi il 1° settembre 2009, e prima ancora nel 2001 e 2004, intendono reiterare la citata proposta di legge nazionale tendente ad incidere sullo sviluppo economico dell’Isola in modo ampio e diffuso. In particolare intendono integrare l’articolo 8 dello Statuto speciale per la Sardegna. La proposta ha l’obiettivo di abbattere sensibilmente i costi per il carburante e quelli energetici, scelta dettata dalla necessità di agire su tutti i settori economici, senza dover ricorrere ai tradizionali e complessi piani di intervento pubblico. Abbattendo i costi energetici delle famiglie e delle imprese si rendono immediatamente disponibili risorse per gli investimenti sia diretti, sia indotti. Tra le diverse politiche in grado di innescare un circolo virtuoso di sviluppo vi è quella delle esenzioni fiscali dei prodotti petroliferi.
L’economia Sarda, tra le economie delle regioni italiane, è quella che mostra oggi le maggiori difficoltà anche a causa dell’obiettiva condizione di insularità e perifericità. La stessa identità culturale del Popolo Sardo costituisce il presupposto per la costruzione di una forte e decisiva negoziazione con lo Stato e le Istituzioni Europee per l’accrescimento economico e sociale. Conseguentemente devono essere concesse agevolazioni tariffarie-fiscali a favore dei cittadini residenti e delle imprese operanti nel territorio regionale sui prodotti petroliferi immessi al consumo nel territorio della Regione Sardegna. Pur consapevoli delle obiettive difficoltà della finanza pubblica, l’approvazione di questa proposta di legge sarebbe un primo risarcimento dei danni ambientali causati dalle Società Pubbliche responsabili dell’inquinamento dell’ambiente e del territorio oltre che un primo indennizzo e risarcimento per l’occupazione delle aree militari. Il provvedimento rappresenta, dunque, un giusto riconoscimento dei diritti dei Sardi. Ai sensi e per gli effetti dell’articolo 46 del decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 2000 e successive modifiche ed integrazioni, dichiarano di essere nati e residenti in Sardegna.