A Teatro con Antonio Marras e le collaboratrici

Per la Mostra “Nulla dies sine linea” la Triennale di Milano ha dedicato al nostro concittadino una esposizione aperta da ottobre sino a gennaio, visitata da oltre 26mila visitatori.

Dopo gli ultimi interventi strutturali il Teatro cittadino nel cuore del Centro Storico ha aperto le porte ad una folla di spettatori in occasione della presentazione della Mostra “Nulla dies sine linea” che la Triennale di Milano ha dedicato al nostro concittadino Antonio Marras nella esposizione di tre mesi, da ottobre sino a gennaio, visitata e ammirata da oltre 26 mila persone. Chi si aspettava di poter ammirare i capi del noto e tanto apprezzato stilista isolano si è ritrovato a commentare il mondo poliedrico e sconosciuto dell’artista.

Nella inaspettata esposizione i visitatori hanno analizzato capolavori di tipo differente dai capi di moda: installazioni, disegni, schizzi, collage e diari realizzati negli anni da Antonio aggiungendo, modificando, completando la sua creatività in itinere, in continua evoluzione, soggetta a cambiamenti nel procedere del tempo, in una sorta di viaggio a tappe, fino alla decisione del progetto editoriale curato dalla supervisione di Francesca Alfano Miglietti, che, da “Critica” con la “C” maiuscola, si è occupata anche dell’allestimento della mostra di Milano “Nulla dies sine linea”, una citazione di Plinio il Vecchio in riferimento al pittore Apelle che “non lasciava giorno senza tratteggiare col pennello qualche linea”.

Per i concittadini che non avessero avuto la fortuna di averla visionata in quel di Milano, al teatro di Alghero il catalogo della Mostra è stato presentato con un video di 20 minuti sulla ricca produzione accumulata negli anni da Antonio Marras , montato dalla affermata fotografa Daniela Zedda, premiata “Donna dell’anno 2016 in Sardegna”,
Per ben comprendere lo spessore di Daniela Zedda va subito chiarito che nella serata di domenica il Teatro ha riaperto l’ingresso per festeggiare gli ospiti centenari di Alghero e dei paesi della Sardegna: Daniela è l’autrice dei ritratti dei centenari di Sardegna che campeggiano nelle punti strategici cittadini, soprattutto del Centro Storico. Mancando la collaudata Beppi Cucciari del giorno prima si è dovuta improvvisare presentatrice la moglie di Antonio, Patrizia Sardo in Marras che,  nonostante l’imprevisto dell’ultimo minuto ha superato a pieni voti il compito impartitole perché lo spettacolo potesse iniziare.

Delle due collaboratrici, Francesca Alfano e Daniela Zedda, che hanno contribuito a far chiarezza e dare luce alla ricchezza artistica del “tesoro” accantonato in soffitta, abbiamo già accennato.
Francesca Alfano per dare continuità alle tematiche dell’attività di Antonio Marras ha dovuto lavorare su una quantità impressionante di oggetti e lavori, messi da parte nell’arco di svariati lustri, alla ricerca del filo conduttore – l’arte visiva – su cui è stata improntata la Mostra.

Per Francesca “ la collaborazione è stata avventurosa, complicata e nel contempo affascinante” sempre discussa con l’interlocutore per arrivare al massimo livello di condivisione.
Lo spettacolo l’ha iniziato la presentatrice Beppy Cucciari che, dopo aver conquistato il palcoscenico passando dalla platea, ha rimbrottato il pubblico per non aver riservato alcun applauso se non per lei, almeno per “quell’installazione perenne che è il vostro concittadino, un uomo che fa mille cose contemporaneamente “. Non sono mancate le battute spiritose per gli amici in sala.

Emozionato lo stilista per le immagini sullo schermo e il caloroso applauso del pubblico presente. Un lavoro dedicato alla mentore Maria Antonietta Peana : “una vita di cose messe via e mai esposte”.

29 Maggio 2017