Tedde: Parabole e omelie messianiche del sindaco Lubrano
Noi dell’opposizione di centrodestra eravamo ingenuamente convinti che le “comiche finali” interpretate da troppi mesi dal Sindaco di Alghero si sarebbero concluse con fisiologici “titoli di coda”. Così non è stato e non è. Ci rendiamo conto di avere sbagliato. Dopo le “comiche finali” gli algheresi sono loro malgrado costretti ad assistere a rappresentazioni liturgiche di parabole e di imbarazzanti “omelie messianiche”. È incredibile, ma vero. Invece di mettere in campo iniziative politiche e amministrative concrete per risolvere i troppi problemi di Alghero il Sindaco ha revocato gli ultimi tre Assessori e invoca l’intervento del Signore. Un Sindaco con normali attitudini al ruolo non gioca d’azzardo e non lascia la Città senza Giunta. Meglio avrebbe fatto a dimettersi, con Giunta in carica, e capire se vi sono le condizioni per proseguire. Senza Giunta, Alghero che prima era paralizzata ora è al disastro. Un Sindaco di medie capacità non può deliberare in luogo della Giunta, né ha il dono dell’ubiquità per seguire tutte le vicende amministrative della Città. Immaginiamoci cosa accade ad un Sindaco abbarbicato ai primi rudimenti dell’abbecedario politico-amministrativo. Nel frattempo le famiglie algheresi annaspano e le imprese iniziano a perdere ogni residua speranza. Una sola è l’opzione per uscire da questo guado maleodorante: un sussulto di responsabilità e dignità del Sindaco. Non è credibile che Lubrano non riesca a capire la dissoluzione della maggioranza di sinistra e a vedere il capolinea della sua cupa esperienza amministrativa.