Tergu, a breve il taglio del nastro del nuovo centro informazione e accoglienza
Massima attenzione ai fruitori affetti da disabilità: una stampante 3D riprodurrà reperti archeologici che potranno essere toccati con mano dai non vedenti.
A breve sarà inaugurata a Tergu la nuova, attrezzata e funzionale opera architettonica, realizzata in pieno centro urbano, destinata ad ospitare il centro informazione e accoglienza dell’intero hinterland di Anglona e Romangia, struttura all’avanguardia pensata per fornire un importante servizio al territorio e garantire massima accessibilità alle persone affette da disabilità sensoriale, uditiva e visiva.
Una scommessa che il sindaco Gian Franco Satta e la sua Amministrazione comunale hanno fatto con convinzione, in linea con la volontà di offrire a Tergu e al territorio circostante una ulteriore occasione di crescita: «Il turismo, nell’arco degli ultimi decenni, è diventato un bisogno sociale primario e rappresenta un fattore economico di vitale importanza per il territorio e uno strumento di emancipazione personale straordinario – afferma con soddisfazione il primo cittadino di Tergu -. Proprio per questo il mio impegno è rivolto alla piena garanzia di accessibilità, al garantire l’accesso all’esperienza turistica a tutti i cittadini, indipendentemente dalle condizioni sociali, personali e fisiche che possano in qualche modo limitare la fruizione del patrimonio storico e artistico tergulano, e non solo».
L’innovativo progetto è stato interamente finanziato dal Gal Anglona-Romangia e rappresenta una importante novità a livello nazionale. L’idea è frutto di una stretta intesa fra Comune e progettisti – il giovane ingegnere Stanislao Spezziga e l’esperto geometra Pietro Sanna – che assieme al team di archeologi guidato dal dottor Domingo Dettori ha ragionato sulla valorizzazione delle risorse, in primis quelle storiche e archeologiche presenti nel centro anglonese, immaginando una dimensione in cui la storia potesse essere toccata con mano e vissuta al top dal pubblico di curiosi, appassionati e visitatori. Il progetto getta così solide basi in prospettiva di uno sviluppo territoriale globale dell’idea, mirata alla valorizzazione delle peculiarità del territorio, all’innovazione e all’abbattimento delle barriere architettoniche, culturali e sensoriali, con Tergu a confermarsi ancora una volta pioniere nel panorama istituzionale.
«Il nostro pensiero si rivolge a quegli utenti che hanno condizioni sensoriali della vista sfavorevoli e sono automaticamente esclusi dalle esperienze collegate alla fruibilità di qualsiasi museo o forma di esposizione – chiude Satta -. Questo non dovrà più accadere: nel nostro nuovo centro, grazie all’acquisto di una stampante 3D, i reperti dopo aver subito una scansione e una modellazione digitale, potranno esser riprodotti e toccati con mano. Pensiamo anche solo all’utilizzo didattico, all’opportunità offerta ai bambini della scuola inferiore. E questo è solo l’inizio».