Terremoto casa 5 stelle
Sei senatori si sono dimessi mentre i deputati fedeli applaudono: "Solo parassiti".
I deputati che si definiscono orodossi: “Finalmente, zavorra che va via, persone che da questo momento diventeranno parassiti, dovrebbero dimettersi, non cambiare gruppo!” Sono parole molto dure, parole scritte da un gruppo di 8 deputati M5s: tra di loro i leader “ortodossi” Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Chi si sente “a disagio”, dicono, “colga il momento, segua l’esempio di questi individui”. Gli ortodossi ce l’hanno con tutti coloro che sono della stessa idea di alcuni deputati passati al Gruppo Misto. Si tratterebbe di Catalano, quello che parrebbe non voler restituire i soldi come fa il gruppo, e Tacconi, quello che avrebbe speso svariate migliaia di euro per la campagna elettorale e non ha mai restituito la diaria. Questi deputati vengono definiti zavorra, un peso inutile per il movimento che non può portarsi dietro, anzi a dire il vero vengono definiti “parassiti” con una forza tale da pensare che all’interno del M5s si stia scatenando un vero e proprio putiferio. Il messaggio, è firmato da Di Maio e Di Battista, Carlo Sibilia, Daniele Del Grosso, Sergio Battelli, Andrea Colletti, Simone Valente e Luigi Gallo.
L’assemblea con cui i gruppi di Camera e Senato del Movimento 5 Stelle ha chiesto alla rete di confermare l’espulsione dei senatori Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Lorenzo Battista e Fabrizio Bocchino, ha aperto un buco nero nel movimento. Un dissenso covato a lungo è uscito fuori, con dimensioni che lo stesso Grillo certo non si aspettava. «Saremo meno, saremo più coesi» dice anzi Beppe Grillo, quasi contento. «Spero che la rete confermerà il verdetto dell’assemblea», e che espella quindi i quattro senatori dissidenti, dice nel post con cui si apre la votazione online , cercando quindi di indirizzare il voto. Il risultato questa volta non ha deluso il leader: hanno votato in 43.368 e quasi 30 mila hanno ratificato la decisione dei senatori.