Tonino Baldino e le richieste della C.E. sugli aiuti di Stato
La recente decisione della Commissione Europea di estendere – a carico dell’Aeroporto di Alghero – il procedimento di indagine formale di cui all’art. 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, desta forti e serie preoccupazioni poiché – questa volta sì! – oltre a sollevare dubbi di legittimità sul trasferimento dei fondi pubblici (ca. 22 milioni di euro) attualmente spettanti alla SoGeAAl, di fatto arreca ulteriore grave danno in quanto introduce la eventualità della restituzione di somme già utilizzate per la esecuzione dei lavori di potenziamento delle strutture e la funzionalità dei servizi aeroportuali. Una situazione delicatissima che, considerato il mancato reperimento di fondi alternativi da parte dell’attuale management SoGeAAl, condurrà la società aeroportuale ad un irreversibile stato di esposizione debitoria (non più definibile come fisiologica) e in quanto tale prodromica del suo ineluttabile fallimento.
La Commissione Europea, però, non mette in discussione soltanto i fondi pubblici trasferiti e da trasferire a SoGeAAl: avanza anche dubbi sulla utilità dell’aeroporto nel nostro territorio. Chiede cioè alle autorità italiane di fornire “informazioni sulla sostituibilità dell’aeroporto di Alghero con altri aeroporti dell’isola e con altre infrastrutture di trasporti che offrano altri modi di trasporto, soprattutto i porti” (cfr. capo 201). Non ci si limita, quindi, a contestare il trasferimento di fondi pubblici che sarebbero causa di violazione del principio della leale concorrenza tra vettori aerei.
Di fatto vi è una ingerenza inaccettabile soprattutto quando viene ventilata la eventualità di chiusura dell’aeroporto. Un disegno probabilmente soltanto teorico per la Commissione che però, se preso per davvero, avrebbe effetti drammatici a danno dei lavoratori aeroportuali, della economia, degli scambi culturali e sociali del nostro territorio con il continente italiano ed europeo. Se a tutto ciò si aggiunge che i quesiti posti nella GUUE sono tali, tanti e subdolamente incrociati; non è difficile dedurre che la C.E. starebbe agendo anche sotto pressione di agenti concorrenti, evidentemente preoccupati della rapida crescita dell’Aeroporto di Alghero nell’ultimo decennio. Questa posizione della C.E. denota nel contempo quanto siano stati malcurati e/o comunque inadeguati i contatti da parte dell’autorità italiana per dirimere una questione che invece è strategica per il nostro territorio.
Tutto ciò deve far riflettere e suggerire alla comunità algherese – ma anche a quella del territorio centro-nord-occidentale gravitante sull’Aeroporto di Alghero – che SoGeAAl e Regione Sardegna non potranno essere lasciate sole a se stesse in questo confronto con la Commissione Europea; che sarà assolutamente indispensabile rafforzare la loro azione interlocutoria in sede comunitaria avvalendocisi di esperti all’altezza del confronto e soprattutto individuando – in leale spirito di collaborazione – eventuali nuovi e compatibili meccanismi giuridici utili a garantire comunque la promozione economica e sociale del nostro territorio nonché la difesa di una facile mobilità dei nostri cittadini e dei turisti che sceglieranno la Sardegna.
Essendo stato posto il termine temporale del 12 marzo 2013 per la presentazione di osservazioni, ci permettiamo di raccomandare che la questione non venga assolutamente sottovalutata dal Consiglio Comunale di Alghero e che – in virtù della autorevolezza dell’Ente Locale nella tutela degli interessi della comunità (cfr. Art. 3, comma 2, DLgs n.267/2000, TestoUnico EE.LL.) – venga convocata, con carattere d’urgenza, l’Assemblea Civica onde essere attivata ogni azione politica e soprattutto giuridica a difesa della collettività locale.