“Tracciati”, mostra di Fabio Alfonso alla galleria Cult
L'evento, inserito nel programma Mès que un mes-Cap d'Any 2017, fa parte della rassegna "Impronte2016" che comprende 4 personali in programma presso la galleria nei Bastioni Marco Polo ad Alghero
La mostra “tracciati”, inserita nel programma Mès que un mes-Cap d’Any 2017 dalla Fondazione Meta, nasce con l’intento di offrire un modesto as(saggio) dei momenti più significativi della creazione di Fabio Alfonso, con esempi tratti dai cicli della sua intensa produzione dal 2003 fino alla più recente del 2016. L’esposizione fa parte della rassegna “Impronte2016” che comprende 4 personali in programma presso la galleria Cult nei Bastioni Marco Polo 39 as Alghero: Fabio Alfonso (9-15 dicembre); Massimiliano Caria (16-22 dicembre); Thiébaut Rapp/Kid London (23-29 dicembre); Gianni Piras (3-9 gennaio 2017).
«Sono opere pittoriche di composizione calibrata e dal cromatismo fortemente controllato, come pure più segreti disegni a penna su tela o tavola. Che siano trasposizioni, concentrati emozionali di gestualità o concetti riassunti in moduli identificativi a creare “autoritratti”, la sua pittura attraversa ed è attraversata dalla storia dell’arte e ne porta le evidenti tracce» – spiegano dalla galleria Cult. «Riconosciamo nella pittura di Fabio Alfonso a colpo d’occhio la scomposizione delle forme di tradizione cubista, l’esperienza della Pop Art italiana, certo minimalismo americano come pure disegni a mano libera che ricordano una “Nuova Oggettività” satirica tedesca. L’opera IO e LEI ci ricorda il copricapo e il volto della “la femme qui pleure” di Pablo Picasso, i tratteggi a sottolineare rughe e volumi che erano colpi di pennello nel pittore catalano. Ma una volta indagati gli attraversamenti della storia dell’arte, l’altra via di lettura dell’opera che suggeriamo è quella tutta personale dell’artista Fabio Alfonso che intraprende il viaggio nella propria esperienza».
«Le opere tematizzano, senza parere, l’incontro con il proprio corpo e quello altrui. Il viaggio nel femminile. “Io e Lei ” sembra parlare lo stesso linguaggio di “Gatto e uccello”. Raccontano di forze e fragilità. Gatto e uccello, come esseri “sbilanciati” nell’opera anche nella distribuzione dei volumi. L’artista riflette dal 2006 sul minuscolo elemento del “nascere”, lo spermatozoo, e lo fa diventare protagonista di opere tridimensionali, lo “scava” e lo sintetizza. E’ quello che è stato definito l’incontro il più autentico. Gli autoritratti sono però anche capaci di gridare la disperazione. Diventare maschera animale per una perdita. Forse “la donna incinta fumatrice”, o una stanza vuota che piange? E’ in ogni caso l’artista, l’unico a portare sempre gravidanze ricche. Vuoti da riempire. Stringere relazioni. Trasportare la famiglia, attraverso la pittura, su altre sfere di ritratto. La pittura di Fabio Alfonso è attraversata dalla storia dell’arte e ne porta le evidenti tracce. Ma il linguaggio artistico di Fabio Alfonso è piuttosto un “idioletto”, distinguendosi da quello di tanti altri creatori che omaggiano grandi maestri. Quella di Fabio Alfonso è un’accademia interrotta. Non per aver perso la strada, ma per aver trovato più vie. Le proprie. (…)».
L’esposizione resterà aperta tutti giorni fino a domenica 15 dicembre dalle 15.00 alle 19.00. Per visitare la mostra in altri orari è possibile inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica [email protected]