«Trasferimento reparti dal Marino al Civile è un fatto gravissimo»
I rappresentanti di Sinistra Italiana contro la Giunta Regionale: «concentra l’azione politica sul contenimento dei costi e tralascia la salute dei cittadini»
«La riorganizzazione della rete ospedaliera voluta dalla Giunta Regionale penalizza fortemente la città di Alghero e il suo territorio. L’annuncio del trasferimento dell’Ortopedia e Traumatologia dall’Ospedale Marino all’Ospedale Civile è un fatto gravissimo che va contro la salute dei cittadini. E’ un provvedimento che vede come uniche vittime gli algheresi e la loro salute». Lo scrivono in una nota congiunta Antonello Licheri, Segretario Regionale Sinistra Italiana Salvatore Meloni, Segretario Provinciale Sassari Sinistra Italiana e Maria Graziella Serra, segretario circolo di Alghero Sinistra Italiana.
«Siamo di fronte ad un’azione che porta a un progressivo impoverimento del territorio dal punto di vista dell’offerta sanitaria, ma anche culturale e formativa. Chiediamo che le strutture ospedaliere non subiscano nessun declassamento perché si tratta di servizi essenziali per i cittadini. La Costituzione Repubblicana riconosce il diritto alla salute come diritto fondamentale. La Regione – proseguono – ha il compito di tutelare questo diritto dell’individuo come interesse della collettività. L’atteggiamento della Giunta Regionale va in senso opposto. Concentra l’azione politica sul contenimento dei costi e tralascia la salute dei cittadini».
Sinistra Italiana vuole contribuire alla battaglia regionale e nazionale per il diritto alla salute «cambiando radicalmente la visione che ha prevalso nella Giunta Regionale centrata sul costo del sistema, sulla sua sostenibilità economica, sulla riduzione del personale, sull’accorpamento nell’organizzazione complessiva delle ASL, per cui dice non si possono garantire tutte le cure. E’ necessario, per questa ragione, aumentare la consapevolezza lanciando un allarme: la salute dei sardi è peggiorata, la capacità del servizio sanitario di soddisfare l’assistenza diminuita e la condizione di chi lavora nel servizio è ormai al collasso. Cara Regione, serve un bagno di realtà, non di propaganda» – conclude la nota.