Trasfusioni di sangue infetto, Cappellacci e De Francisci scrivono al Governo
“Desidero richiamare l’attenzione sulla situazione in cui si trovano i talassemici sardi e, più in generale, tutti i ‘soggetti danneggiati da trasfusioni di sangue infetto o da somministrazione di emoderivati infetti’, ovvero tutti coloro che a seguito di trasfusioni necessarie e vitali per la loro stessa esistenza in vita hanno contratto, tra gli anni ’70 e ’90, patologie infettive croniche ed irreversibili come epatiti ed aids, compromettendo inevitabilmente le loro già precarie condizioni di salute”.
Inizia così la lettera inviata al presidente Monti e al ministro Balduzzi, dal presidente Ugo Cappellacci, in accordo con l’assessore De Francisci, per sollecitare un intervento sulla questione relativa ai sardi danneggiati da trasfusione di sangue o somministrazione di emoderivati infetti.
“Storicamente – prosegue il presidente nella missiva -, la talassemia o anemia mediterranea, è una patologia fortemente radicata in Sardegna e colpisce nell’isola circa 1000 persone, 600 delle quali, purtroppo, sono vittime dei cd. “danni da trasfusione”. Ad essere rivendicato dalla moltitudine dei soggetti affetti da tale patologia non è il diritto ad usufruire del cd. “indennizzo” con funzione assistenziale previsto espressamente dalla legge n. 210/1992, bensì il diritto a che siano definite le azioni giudiziarie pendenti, intentate da anni nei confronti del Ministero della Salute, per vedere riconosciuto i loro diritti. Solo gli emofiliaci sono stati risarciti nell’anno 2003. Per gli altri malati, ma soprattutto per i talassemici sardi, le azioni promosse si trascinano ormai da anni e avrebbero potuto trovare soluzione in specifici accordi transattivi con il Ministero, attraverso la presentazione delle singole istanze di partecipazione entro il termine perentorio del 19.01.2009. Ad oggi, tali transazioni non sono state ancora concluse con grave nocumento per i malati e per le proprie famiglie. L’ultimo provvedimento legislativo adottato, il Decreto 4 maggio 2012, cd. “Decreto moduli”, attuativo del precedente Decreto del 2009, purtroppo esclude dalla possibilità di accedere alle transazioni i talassemici, sul presupposto dell’intervenuta prescrizione dell’azione giudiziaria promossa, ma con ciò non si può non rilevare l’effettiva lesione del diritto alla salute così come tutelato dall’art. 32 della Costituzione. Ciò posto, vista la gravità della situazione e la minaccia dei talassemici di voler sospendere le trasfusioni, con le conseguenze che si possono immaginare, chiedo la convocazione di un incontro a brevissima scadenza”.