Trenino Verde, parla l’assessore Deiana: «nessuno stop»
«Purtroppo stiamo raccogliendo i frutti di una disattenzione decennale ma consapevoli dell’enorme valore che rappresenta quale attrattore turistico, soprattutto per i territori dell'interno, ancora una volta riusciremo a far ripartire il Trenino».
«Anche quest’anno riusciremo a garantire il servizio stagionale del Trenino verde». Lo dice l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana, e chiarisce: «I quattro milioni di euro stanziati sono confermati e sufficienti per far viaggiare i convogli nei mesi estivi». I costi di manutenzione di una linea così estesa e che versa in critiche condizioni di degrado, «cresceranno comunque in maniera esponenziale», aggiunge Deiana. Perché ogni anno i 430 chilometri di rete turistica, risalente alla seconda metà dell’Ottocento, hanno bisogno di interventi sempre più importanti e sempre più impegnativi dal punto di vista finanziario. «In ogni caso la nostra attenzione è massima – continua il titolare dei Trasporti – e con le scarse risorse disponibili cerchiamo di garantire i livelli minimi di fruizione, anche nel caso di interventi su ponti e gallerie a tutti gli effetti annoverabili tra reperti di archeologia ferroviaria».
L’esponente della Giunta Pigliaru sottolinea che dal 2008 in poi, ovvero dal momento in cui anche la gestione del Trenino è stata presa in carico dall’Arst, sulla rete storica non è stato effettuato alcun tipo di investimento. La cifra che sarebbe necessaria per ripristinare le condizioni di sicurezza del tracciato si aggira intorno ai 120 milioni di euro. «Evidentemente uno stanziamento molto oneroso che al momento non è assolutamente disponibile per questa finalità», fa sapere Massimo Deiana: «Più passa il tempo e più sarà difficile programmare e portare avanti qualunque attività di manutenzione».
L’assessore dei Trasporti ricorda che soprattutto in alcuni tratti sopraelevati è richiesto il passaggio del treno alla velocità di sei chilometri all’ora e a seguito di un controllo visivo prima e dopo il transito dei vagoni: «Il tutto per scongiurare ogni tipo di incidente». Le traversine in legno della rete a scartamento ridotto hanno una durata media di 15 anni e sono posate ogni sessanta centimetri di tracciato, quindi non meno di 1600 a chilometro. «È facile pertanto immaginare – commenta Massimo Deiana – quali costi debbano essere sopportati solo per tenere in efficienza queste parti della strada ferrata» .
I binari attualmente in uso, inoltre, sono un prodotto sub standard, non più fabbricati in nessuna acciaieria. In caso di rottura devono essere riciclati, scambiati o ricostruiti: «Non parliamo poi del rincalzo delle massicciate e di tante altre attività inevitabili per tenere in piedi l’esercizio del treno nelle centinaia di chilometri di percorso». L’assessore Deiana conclude: «Purtroppo stiamo raccogliendo i frutti di una disattenzione decennale ma consapevoli dell’enorme valore che rappresenta quale attrattore turistico, soprattutto per i territori dell’interno, ancora una volta riusciremo a far ripartire il Trenino».