Truffa per migliaia di euro, quattro denunciati
Le indagini avevano preso avvio dopo le diverse denunce presentate alcune settimane fa in Questura da alcuni sassaresi che avevano acquistato presso alcuni noti siti di e-commerce, beni di consumo usati
Gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Sassari hanno intensificato nelle ultime settimane le indagini tese al contrasto delle truffe su internet ed hanno denunciato all’autorità giudiziaria quattro persone, tutti con precedenti penali specifici, L.C. cl. 1996, di Torino, G.M., cl. 1979 di Napoli, G.A. cl. 1983 e M. C. cl. 1962, entrambi di Bari.
Nei confronti di costoro, sono stati raccolti consistenti indizi di colpevolezza per i reati di truffa pluriaggravata. Le indagini avevano preso avvio dopo le diverse denunce presentate alcune settimane fa in Questura da alcuni sassaresi che avevano acquistato presso alcuni noti siti di e-commerce, beni di consumo usati, avevano effettuato il pagamento anticipato ma i venditori si erano subito dopo resi irreperibili e la merce non era mai arrivata a destinazione.
Le vittime erano state ingannate dalla apparente bontà dell’affare, dal prezzo congruo e dalle apparenti ottime condizioni di conservazione della merce, che avevano però potuto constatare solo sulle fotografiche pubblicate sul sito dai venditori.
In una circostanza, il truffatore aveva messo in vendita una trattrice agricola completamente accessoriata, nelle altre circostanze era pubblicata la vendita di un cane di razza da compagnia e in un altro ancora, veniva promessa la vendita di svariati strumenti di gioco elettronico (consolle per playstation, XBox etc.) I truffatori sono riusciti a farsi accreditare dalle ignare vittime somme per alcune migliaia di euro.
Allo scopo di scongiurare nuovi raggiri, oggi sempre più frequenti, o comunque, al fine di ostacolare l’opera dei truffatori, è utile ricordare poche ma precise precauzioni: in particolare, nelle compravendite telematiche tra privati non ci si deve mai fidare della apparente onestà del venditore che sollecita il pagamento anche se a titolo di solo acconto o per caparra, anche se il venditore fornisce nome, cognome, indirizzo, recapiti telefonici e IBAN per accredito, (si tratta spesso di dati falsi o rubati a ignare persone); si deve pretendere sempre un incontro preliminare nel quale verificare di persona la effettiva disponibilità della merce; infine, soprattutto nelle “vendite a distanza”, è buona norma preferire strumenti di pagamento elettronico muniti di protezione “assicurativa” che consenta il rimborso totale del prezzo pagato se la transazione non dovesse perfezionarsi.