Un “cimitero” di palme nel parco di Sant’Imbenia
Torna l'incubo del punteruolo rosso. Lettera delle associazioni ambientaliste
Le associazioni ambientaliste Wwf, Italia Nostra, Codacons e Lipu, hanno individuato un esteso “cimitero” di palme (Phoenix canariensis) all’interno del parco di Sant’imbenia (Alghero) lungo la SP 55, a poca distanza dal sito archeologico della villa romana nella baia delle Ninfe e nel cuore del parco regionale di Porto Conte.
Il parco di Sant’Imbenia, a ridosso del mare e nella fascia costiera dei 300 metri, ha un’estensione di alcuni ettari e presentava un significativo numero di esemplari di palme (Phoenix canariensis) ora distrutte dal punteruolo rosso, ma sembrerebbe che siano state assaltate anche le autoctone palme nane (Chamaerops humilis). “Se questo fatto venisse acclarato sarebbe davvero preoccupante – segnalano le associazioni ambientaliste – Il parco di Sant’Imbenia si presenta come un campo di battaglia devastato dal punteruolo rosso e dall’incuria. Infatti oltre a tante palme tagliate e accatastate, ve ne sono altre ancora in piedi, ma completamente disseccate che potrebbero costituire, peraltro, un potenziale pericolo all’incolumità delle persone”.
“Se è evidente che esse siano state devastate dal Rhynchophorus ferrugineus, questo è il nome scientifico del punteruolo rosso, non sappiamo chi abbia effettuato il taglio che si auspica effettuato in ottemperate alle disposizioni fitosanitarie regionali per evitare la diffusione e la proliferazione del coleottero. Resta da capire per quale motivo tutto questo materiale vegetale “accatastato” sia ancora in situ. Le ordinanze regionali e comunali danno prescrizioni, precise e stringenti, in merito al trattamento delle palme infette e allo smaltimento”.
“Il fatto più preoccupante, dal punto di vista naturalistico, è rappresentato dall’eventuale passaggio del punteruolo rosso dalle palme alloctone alla specie autoctona di Alghero e del parco regionale di Porto Conte che rientra, ai sensi della Direttiva 43/92/CEE, tra gli arbusteti termomediterranei con Chamaerops humilis nell’habitat 5330, sottotipo 32.24 – Cenosi dominante da palma nana. Inoltre si rammenta che l’area rientra in ambito altamente tutelato dalla normativa europea (SIC Capo Caccia e Punta del Giglio codice ITB010042 /direttiva n.92/43/CEE tutela habitat naturali e seminaturali), nazionale (DLgs n. 42/2004), regionale (L.R. 23/93) e locale (Zona H ai sensi di Decreto n. 2266/u 1983)”.
Le associazioni ambientaliste Wwf, Italia Nostra, Codacons e Lipu, hanno già inoltrato richiesta di informazioni ambientali alle istituzioni locali e regionali per sapere se nel territorio del comune di Alghero siano stati registrati e certificati attacchi del punteruolo rosso alle autoctone palme nane (Chamaerops humilis). Le associazioni ambientaliste Wwf, Italia Nostra, Codacons e Lipu, chiedono che vengano effettuati tutti gli opportuni accertamenti e la bonifica dell’intero parco.