Una campagna elettorale bizzarra in cui qualche pastore d’anime dimentica il suo ruolo
L'opinione di Marco Tedde, consigliere regionale di Forza Italia
La campagna elettorale che impegna le forze politiche algheresi è quantomeno bizzarra. Come bizzarra è la coalizione che esprime come candidato Bruno. Le forze politiche della sinistra sono in campo senza un minimo di criterio, con una sinistra frantumata e in parte ricomposta in modo singolare, con la coalizione di Bruno che annovera al suo interno l’UDC e spezzoni di SEL e del PDCI. Un preoccupante caleidoscopio politico.
Un fraudolento tentativo –quello di Bruno- di realizzare una operazione di sincretismo che punta maldestramente ad amalgamare pensieri politici diametralmente opposti. Un’operazione che limita i suoi effetti positivi al momento elettorale ma che fin d’ora appare dannosa per la comunità algherese nell’ipotesi in cui la furbesca coalizione sincretica dovesse prevalere e andare al governo della città. E’ difficile mettere assieme il diavolo e l’acqua santa.
E’ impossibile coniugare la visione cattolica della famiglia, di cui l’UDC era fiero sostenitore, con la visione libertaria del nucleo di base della nostra società e con i Dico. In questo scenario che pare uscito da un frullatore impazzito si stagliano alcuni ben identificati pastori d’anime, che secondo le regole di San Gregorio Magno dovrebbero essere discreti nel tacere e utili nel parlare, che in modo avventato, aggirando la vocazione e la tradizione, si schierano in campagna elettorale piuttosto che custodire il gregge che gli è stato affidato.
Questo atteggiamento di tutela degli interessi elettorali di qualche prescelto li distoglie dalla cura delle anime e di fatto grava di consensi forze elettorali che non fanno del credo cristiano un cavallo di battaglia. La cura pastorale, dimenticano questi pastori modernisti, è intrisa del dovere di prendersi cura di tutti in modo solidale e fraterno e non settario.