Una rappresentante di “C’è” denunciata da un politico algherese

"Una componente del direttivo “C’è un’Alghero migliore” è stata formalmente diffidata e denunciata alla procura della Repubblica da un politico che ricopre un incarico di rilievo nell'Istituzione del nostro Comune, per avere espresso nella propria pagina facebook alcune valutazioni di carattere generale, senza alcun riferimento a persone determinate".

Siamo venuti a conoscenza, con non poca preoccupazione, di una vicenda grave dal punto di vista della politica e della democrazia. Una componente del direttivo “C’è un’Alghero migliore” è stata formalmente diffidata e denunciata alla procura della Repubblica da un politico che ricopre un incarico di rilievo nell’Istituzione del nostro Comune, per avere espresso nella propria pagina facebook alcune valutazioni di carattere generale, senza alcun riferimento a persone determinate. Ora, non c’è chi non veda come un simile atteggiamento sia sintomatico di un generale fastidio nei confronti di ogni espressione di pensiero non in linea con quella dei vincitori della recenti elezioni comunali e suoni come arma preventiva per tutti coloro che volessero esprimere liberamente il proprio pensiero, quando non gradito ai manovratori di turno.

Non varrebbe la pena, a 76 anni dall’entrata in vigore della nostra Costituzione, ricordare a tutti coloro che pensano di poter zittire la pubblica opinione in virtù del potere che deriva da un’elezione locale che la nostra Carta fondativa della Repubblica ha introdotto – anche memore della violazione dei diritti “borghesi” attuata dal regime fascista – l’articolo 21, che attribuisce ad ogni cittadino il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione; né varrebbe la pena ricordare a coloro che, investiti di un ruolo pubblico, ritengono di dover ripristinare il reato di “lesa maestà” che siamo in una democrazia occidentale e nel secolo XXI.

Se lo facciamo, in questa sede, è esclusivamente perché riteniamo grave e preoccupante che taluni possano anche solo tentare azioni di intimidazione o rappresaglia, per di più basate sul nulla. La critica, l’opposizione, la diversità di opinione sono il sale della democrazia. Chi ritiene le espressioni democratiche un fastidio, una seccatura, se non addirittura, una lesa maestà farebbe bene a cambiare tempestivamente atteggiamento, per evitare di essere sommersi dal ridicolo e per non vedere aumentare rapidamente i propri avversari politici. Di fronte a simili atteggiamenti, infatti, tutti i democratici veri, a qualunque schieramento politico appartengano, dovrebbero ribellarsi e indignarsi immediatamente e pubblicamente.

Non si può pensare di far girare al contrario la ruota della storia solo perché vittime di narcisismo. Narcisismo che, tra i suoi tratti particolari, secondo D. Thomas uno dei più recenti studiosi del fenomeno, comprenderebbe una particolare ipersensibilità nei confronti degli insulti veri o immaginati. Noi vogliamo pensare, soprattutto per evitare intossicazioni pericolose per la convivenza democratica, che si sia trattato solo di un caso isolato, di una reazione non meditata e dettata da un momento di debolezza. Anche perché vorremmo continuare a confrontarci politicamente con tutti, a esprimere liberamente le nostre posizioni, così come tutti coloro che la pensano diversamente da noi hanno il diritto di esprimere le loro, in una logica democratica che non può ammettere eccezioni o zone franche.

Antonio Budruni, portavoce di C'è Un'Alghero Migliore, 30 Luglio 2014