Undicenne eroe muore per salvare la sorellina da un’auto impazzita
La'Darious Wylie è morto dopo aver salvato eroicamente la sorellina da un'automobile impazzita alla fermata dell'autobus di Chester, nel Sud Carolina. I genitori hanno deciso di donare gli organi
Un ragazzino di 11 anni del Sud Carolina, La’Darious Wylie, è morto travolto da un’auto fuori controllo, dopo aver salvato eroicamente la sorellina di 7 anni spingendola fuori dalla traiettoria della macchina. I due fratelli stavano aspettando l’autobus per andare a scuola lo scorso 27 ottobre a Chester, una cittadina a nord di Columbia. A un tratto un’automobile, che stava passando per quella strada, ha perso il controllo, dirigendosi verso i due ragazzini. L’undicenne ha quindi spinto via la sorellina, rimanendo però travolto a sua volta. I paramedici arrivati sul posto hanno trasportato il ragazzino all’ospedale di Charlotte, nel North Carolina, dove è stato messo in terapia intensiva. “Era sopravvissuto, ma clinicamente morto”, ha spiegato la cugina del ragazzino, Kimberly Robinson. La madre è rimasta accanto al figlio tutta la notte. La’Darious è morto il giorno dopo per le gravi ferite riporate. I genitori hanno deciso di donare gli organi in modo da poter salvare altre vite. Il gesto eroico dell’undicenne ha colpito anche le forze dell’ordine, intervenute dopo l’incidente. “Lo consideriamo un eroe”, ha commentato MaKeesharia Tobias, del dipartimento di polizia di Chester.
La conducente dell’auto, Michelle Johnson, una donna di 57 anni, è stata arrestata. È tornata in libertà dopo una cauzione di 25.000 dollari. Nonostante la grave perdita, la famiglia di La’Darious ha dichiarato di non nutrire risentimento verso Johnson. “Non odiamo quella donna – ha detto Kimberly – Sua figlia è morta circa 10 anni fa investita da una macchina. Era incinta di 8 mesi, e sono morti sia lei che il bambino. Ci sentiamo tristi per lei, perché ha portato via il figlio di qualcun altro esattamente come qualcuno aveva fatto con lei. Certo, ci piacerebbe che si fosse fermata quella mattina. Questo avrebbe fatto la differenza per noi”.
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