Unicredit: 1 mld di euro per lo sviluppo di settore
La banca lancia anche in Sardegna l’iniziativa finalizzata al supporto degli imprenditori dell’agroalimentare con nuove linee di credito per il biennio 2014-15
L’agricoltura, attraverso la sua filiera, coinvolge 780 mila imprese attive su tutto il territorio nazionale e costituisce la spina dorsale dell’agroalimentare “made in Italy”. E’ un settore che vale circa 250 miliardi ed esporta nel mondo per un valore di quasi 35 miliardi. Anche in Sardegna il valore dell’export agroalimentare nel 2013 è stato pari a 173 milioni di euro, (+10,2% rispetto al 2012) e il comparto lattiero caseario vanta ben 3 prodotti DOP. Proprio alla luce della centralità dell’agricoltura nell’economia della regione, UniCredit presenta oggi, nel corso di una tavola rotonda ad Arborea, il programma “UniCredit per l’agricoltura”, una iniziativa finalizzata al supporto degli operatori del settore con nuove linee di credito per un ammontare che, nel biennio 2014-15, potrà arrivare in tutta Italia a 1 miliardo di euro.
L’evento è stato introdotto dai saluti di Elisabetta Falchi, Assessore dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale Regione Autonoma della Sardegna e dagli interventi di Mario Fiumara, vice responsabile UniCredit Centro Italia, e di Riccardo Masoero, Responsabile Studi Territoriali e Settoriali di UniCredit. Alla tavola rotonda hanno partecipato Battista Cualbu, Presidente Coldiretti Sardegna, Luca Sanna, Presidente Confagricoltura Sardegna, Martino Scanu, Presidente CIA Sardegna. Conclusioni di Frederik Geertman, Responsabile UniCredit Centro Italia. “L’agricoltura è uno dei settori caratterizzati dalle migliori prospettive per il futuro, grazie alla crescente domanda e alla relativa stabilità dei prezzi, ma è evidente che gli imprenditori hanno davanti sfide impegnative” – ha dichiarato Frederik Geertman, Responsabile Centro Italia di UniCredit – “Per rimanere competitive anche in uno scenario globale che premia la qualità e la distintività dei prodotti, le imprese agricole devono rafforzare la propria capacità di innovare e dove possibile diversificare la propria attività. Spesso, questo riesce meglio se acquisiscono la capacità dicollaborare con altre aziende: fare rete e di lavorare in filiera.
Sono sfide che gli imprenditori potranno affrontare con l’aiuto delle associazioni di categoria e naturalmente di una banca che li sostiene. Certo, il “Made in Italy” viene percepito come fattore distintivo e sinonimo di qualità, ma sono necessari investimenti a tutti i livelli (produzione, commercializzazione) per sfruttare appieno questo vantaggio. Con “UniCredit per l’Agricoltura” intendiamo fornire gli strumenti finanziari con i quali gli imprenditori del settore possano cogliere appieno tutte le opportunità che i mercati, nazionali e internazionali, offriranno”. Lo scenario del settore agroalimentare nella regione (a cura di UniCredit Territorial and Sectorial Intelligence) Tra il 2000 ed il 2010 si è verificata una profonda riconfigurazione strutturale del sistema agricolo sardo in linea con quanto avvenuto a livello nazionale: si è ridotto il numero delle aziende agricole (-43%), è cresciuta significativamente l’estensione media unitaria (SAU +100%), che è la più alta a livello nazionale (19 ha/impresa), pur in un contesto di polverizzazione del tessuto produttivo (il 55% delle aziende ha una dimensione media inferiore ai 5 ha).
Il 60% della superficie agricola è, tuttavia, destinata a prati permanenti e pascoli, denotando quindi una forte vocazione verso la zootecnia (in particolare ovi-caprina). Il 43% della produzione agricola regionale (1,6 mld/€ nel 2012) è, infatti, generato dal comparto zootecnico. Un terzo delle aziende agricole sarde (oltre 20 mila unità) opera nel settore zootecnico con particolare specializzazione nell’allevamento ovi-caprino (43% del patrimonio nazionale). Ne consegue una particolarmente importanza dell’industria lattiero-casearia ovina: · latte ovino (67% del totale nazionale) · formaggi ovini (94% del totale italiano), di cui circa la metà è Pecorino Romano DOP e Pecorino Sardo DOP. Due terzi dell’export agroalimentare sardo è costituito da formaggi a pasta dura e semidura. Il 60% della produzione di Pecorino Romano trova come sbocco l’estero. Composizione Export Alimentare Sardegna (% 2013)