Università: «Difendiamo la corte d’appello a Sassari»
«Si tratterebbe di un impoverimento istituzionale, culturale e sociale»
Il Rettore Massimo Carpinelli e il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Sassari seguono con grande preoccupazione la rinata prospettiva di una soppressione della sezione distaccata della Corte d’Appello a Sassari. «Si tratterebbe di un impoverimento istituzionale, culturale e sociale. Inoltre – si legge in una nota – è irrazionale che, in un periodo in cui aumenta da parte dei cittadini la domanda di giustizia, sia proprio lo Stato a fare un passo indietro. Sarebbe un pessimo segnale in un contesto territoriale nel quale si affacciano i rischi di contaminazione di vecchie e nuove forme di criminalità organizzata».
Già dal momento della sua istituzione nel 1992 si è avviata e prosegue tuttora una stretta collaborazione tra il Dipartimento di Giurisprudenza e la sezione della Corte d’Appello, che si concretizza in comuni iniziative di promozione della Giustizia. La cooperazione si è sviluppata negli anni con l’organizzazione di convegni, lo svolgimento di tirocini e la collaborazione nella Scuola di specializzazione per le professioni legali.
«La presenza della Sezione di Corte d’Appello a Sassari valorizza il significato della laurea magistrale in Giurisprudenza ed è il riflesso coerente dell’altissima tradizione degli studi giuridici nella nostra città. Sono poi da condividere appieno le motivazioni tecniche a sua difesa: sono anzi talmente convincenti che ripropongono piuttosto la richiesta di assegnare a questa sezione piena autonomia, facendo capo ad essa i Tribunali di Sassari, Nuoro e Tempio Pausania».
«Quella che oggi è una sezione distaccata ha già una rilevanza e una struttura che le consentirebbe di operare come una vera e propria Corte d’appello di media caratura, più grande cioè di diverse altre Corti d’appello di minore portata quanto a bacino d’utenza e carichi di lavoro. Il sistema giudiziario sardo ha dunque necessità assoluta di due sedi di Corte d’Appello: non solo per la vastità del territorio e le difficoltà di comunicazione, ma per una esigenza di avvicinamento alla Giustizia che nella nostra Sardegna è particolarmente sentita» concludono dall’Ateneo.