Uri, numeri da record per la sagra del carciofo
Oltre 2.000 i pasti serviti dalla ProLoco di Uri e le ProLoco di Sestu e Banari, numeri da capogiro anche nel punto bevande centrale gestito dalla ProLoco, un costante fiume di persone dalle 10 del mattino a tarda sera.
La Sagra del Carciofo di Uri 2023 sarà ricordata per i numeri da record che superano quelli pre-pandemia. Oltre 2.000 i pasti serviti dalla ProLoco di Uri e le ProLoco di Sestu e Banari, numeri da capogiro anche nel punto bevande centrale gestito dalla ProLoco, un costante fiume di persone dalle 10 del mattino a tarda sera. Il paese si è svegliato presto, già alle 8 di mattina i 60 partecipanti alla pedalata in mtb organizzata da UBike affollavano la via centrale e i bar aperti per la colazione. La giornata di sole prettamente primaverile ha favorito la partecipazione di numerose famiglie. La perfetta organizzazione e l’apertura delle mostre già dalle 9 del mattino hanno permesso di godere dell’intera giornata.
“La Sagra del Carciofo dopo oltre trent’anni è ancora il biglietto da visita del comune di Uri – spiegano dalla ProLoco – ma quest’anno ha confermato di esser molto di più. Il prodotto di punta è diventato quasi secondario se rapportato alla capacità dei cittadini di aprirsi al visitatore, creare e portare avanti progettualità, gemellaggi, aspetti folkloristici e culturali. Questo è ciò che la Pro Loco ha fatto in questi anni di attività, ha reso centrale un paesino del Coros”, sottolineano i soci.
I tre i menù a base di Carciofo Spinoso Dop proposti al pubblico e realizzati dalle Pro Loco di Uri, Sestu e di Banari sono stati presi d’assalto dalle 12:30, ma anche gli altri stand ambulanti hanno lavorato in maniera costante. Presente, accanto alle ProLoco come sempre, l’angolo del dolce a cura del pastificio Andarinos di Usini con seadas e frittelle. Le mostre hanno garantito più aree di centralità della manifestazione. S’Affidu a S’Antiga, la coinvolgente rievocazione del matrimonio urese che racconta il passaggio della sposa alla famiglia del futuro sposo e la creazione della nuova famiglia, ha occupato la parte storica del paese dalle 10 del mattino. Il Gruppo folk Santa Rughe ha curato tutto nei minimi dettagli con estremo pathos e bellezza. Contemporaneamente, in attesa dell’uscita da Casa Diaz dei due sposi, le altre mostre hanno registrato un costante numero di visite. La mostra “Su Cosinzu Antigu” di Rita Achenza ha permesso una visibilità eccezionale al costume urese e alla meticolosa lavorazione dei tessuti antichi.
Il coro femminile Melodias attraverso la mostra Espressione Donna – Arte in Canto è riuscita a rimarcare con delicata fermezza l’importanza della parità di genere e il necessario rispetto della Donna. "Incantos de Moda”, il museo etnografico Su Igante la mostra del ricamo “Incantos” con gli abiti tradizionali di Uri a cura di Salaris Maria Pazienza e Tonina Salaris e l’esposizione “Sa Parenitta”, hanno garantito una manifestazione completa e la totale immersione nella tradizione urese. Di pregio la vestizione con il costume tradizionale di Uri, a cura del Gruppo Folk Uri.
Azzeccata e apprezzata dai numerosi partecipanti la scelta della musica dalle 12 che ha permesso di godere della giornata di sole al parco. Sul palco si sono alternati i “Sintonia”, i “90 hits”, i gruppi folk Santa Rughe e Coro di Uri che hanno accompagnato fino al tardo pomeriggio i visitatori fino all’esplosione dei fuochi d’artificio alle 20.
“La Sagra del Carciofo permette al nostro piccolo centro di far conoscere gli aspetti identitari intrisi di simbologia, tradizione e storia – spiega il sindaco di Uri Matteo Dettori – Dopo uno stop forzato di tre anni possiamo dire che è stata davvero la Sagra della ripartenza: il nostro biglietto da visita grazie alla perseveranza della Pro Loco”, conclude il primo cittadino.
La seconda domenica di marzo è quindi la giornata di Uri: una paese in festa che, come ogni anno, si fa comunità per dare il meglio di sé nell’accoglienza. “Alla base del nostro costante lavoro – spiega la presidente Antonietta Capozzoli – c’è un senso di appartenenza, la volontà di collaborare e vivere insieme il paese e far sì che i nostri figli e nipoti abbiamo attorno una realtà viva che può creare opportunità. La Sagra è l’appuntamento che attendiamo ogni anno per rinnovarci e ricordarci chi siamo e comunicarlo al meglio!”, conclude la presidente della ProLoco di Uri.