Usa, nonna si veste da strega e tortura la nipotina di sette anni in garage
La donna di 49 anni accusata dalla piccola che era arrivata in ospedale con numerosi segni di abusi.
Si vestiva con una maschera verde e un vestito da strega per spaventare, picchiare e torturare la nipotina di appena sette anni che diceva di non riuscire a controllare. È l’accusa nei confronti di una donna di 49 anni, Geneva Robinson, arrestata dalla polizia ad Oklahoma City negli Stati Uniti per maltrattamenti e violenze su minori. Le violenze sono emerse dopo che la donna ha portato la piccola in ospedale spiegando che si era fatta male dopo essere scappata al suo controllo. I medici però si sono subito accorti che qualcosa non andava visto che la piccola aveva numerosi segni di abusi come lividi, graffi, contusioni, ustioni ed escoriazioni su tutto il corpo. All’altezza delle caviglie e dei polsi inoltre la bambina aveva delle ferite profonde che facevano pensare che potesse essere stata legata per lungo tempo. I dottori hanno immediatamente allertato le autorità competenti e attraverso un aiuto psicologico hanno cercato di farsi raccontare dalla piccola cosa le fosse accaduto.
Violenze anche su altri nipoti. Dalle parole della bambina l’incredibile scoperta. La nonna per punirla la portava in garage dove indossava una maschera verde e un vestito da strega e si faceva chiamare Nelda. Qui la piccola veniva sottoposta ad ogni tipo di tortura come punizione per il suo comportamento. La bambina veniva legata per le braccia con dei guinzagli al soffitto e veniva picchiata, frustrata e minacciata con un coltello alla gola, ma a volte anche legata per terra senza cibo né acqua. Per la donna, che viveva con altri tre nipotini, è scattata la perquisizione in casa dove la polizia ha trovato dei guinzagli per cani e la frusta in garage descritti dalla bambina oltre al costume da strega in camera da letto. Ascoltati dagli esperti anche gli altri bambini hanno rivelato violenze abituali in casa. La donna è stata così arrestata e condotta in carcere in attesa del processo a suo carico.
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