In vacanza all’Università: piccoli ospiti “studiano” Alghero dall’alto
Durante l'estate, nelle scorse settimane, 30 bambini di 8- 13 anni, in vacanza sulla riviera del Corallo nel campo estivo “Il cavalluccio marino”, sono stati ospitati nella sede del Complesso di Santa Chiara per vedere il lavoro svolto dagli studenti del corso di laurea magistrale in Pianificazione e politiche per la città, l'ambiente e il paesaggio negli anni accademici 2015/16 e 2016/17.
I plastici sono pane quotidiano, necessario, per chi fa progettazione. Che sia architettonica, tecnica, industriale, poco cambia per il destino di queste realizzazioni che non sempre vengono conservate. E allora la domanda che si è posto il Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica dell’Università di Sassari è stata: “Perché non trasformare questi oggetti in materiale didattico e coinvolgere in un progetto alcuni giovanissimi impegnati nel cammino scolastico?”
Dall’idea alla concreta realizzazione, il passo è stato brevissimo: durante l’estate, nelle scorse settimane, 30 bambini di 8- 13 anni, in vacanza sulla riviera del Corallo nel campo estivo “Il cavalluccio marino”, sono stati ospitati nella sede del Complesso di Santa Chiara per vedere il lavoro svolto dagli studenti del corso di laurea magistrale in Pianificazione e politiche per la città, l’ambiente e il paesaggio negli anni accademici 2015/16 e 2016/17.
I bambini, divertiti e stupiti, sono stati coinvolti direttamente e hanno partecipato al montaggio del plastico urbano-costiero, costituito da 7 elementi. Ha suscitato molto interesse anche un altro plastico, che mostrava la formazione delle dune rispetto alla vegetazione: le piante erano realizzate con la poseidonia oceanica spiaggiata. Un altro modello rappresentava lo stagno del Calich, tra Alghero, Fertilia e l’area della bonifica e un modello in scala differente proponeva il restauro di un edificio ex-militare costiero. Tutti i plastici sono stati realizzati in cartone vegetale biodegradabile e materiali naturali.
Un ottimo esperimento senz’altro da ripetere, partendo, in modo particolare, da tre aspetti. Il primo costituito dalla meraviglia dei bambini di trovarsi in un posto dove “i grandi studiano”. Il secondo, la grande attenzione con la quale i bambini hanno seguito le spiegazioni e le istruzioni. Il terzo, infine, il loro coinvolgimento nel raccontare alcune esperienze rapportate a ciò che vedevano e sentivano, soprattutto in relazione all’ecosistema costiero che loro non solo stavano vivendo in prima persona come vacanzieri in quel di Alghero, ma che in quel momento stavano anche vedendo “dall”alto”. Alla fine un “grazie per la gita” ha suggellato questo nuovo grande amore fra l’Università di Sassari e i suoi probabili futuri studenti.