Vaccini, arrivate nuove dosi in Sardegna
Nella giornata di martedì la Sardegna ha toccato l’83% di dosi somministrate su quelle ricevute
Sono state consegnate ieri, come da programma, 43.290 dosi del siero Pfizer. Erano attesi in giornata anche 4.600 vaccini AstraZeneca, la cui consegna, prevista per il 12 aprile, era slittata. Nella giornata di martedì la Sardegna ha toccato l’83% di dosi somministrate su quelle ricevute.
Intanto la campagna prosegue anche con il coinvolgimento dei Comuni che supporteranno il sistema regionale fornendo gli elenchi dei loro residenti ultraottantenni, aspetto che consentirà una garanzia in più di raggiungere tutti i cittadini inclusi nella fase attuale.
A oggi tutte le informazioni relative alla campagna di vaccinazione in Sardegna, in particolare quelle relative all’adesione da parte dei cittadini, sono contenute all’interno del sito sardegnasalute.it. Attualmente tutti i cittadini in età dai 70 anni in su, a partire dal 1951, che non hanno esenzione per patologia, possono registrarsi sul portale della Regione “vaccinocovid.sardegnasalute.it” per esprimere il proprio consenso alla vaccinazione. Le persone registrate sul portale vengono successivamente contattate dal servizio Cup per la comunicazione dell’appuntamento per la somministrazione della dose, che in questa modalità avviene con vaccino AstraZeneca.
Per i soggetti identificati da un codice d’esenzione per patologia e le persone ‘fragili’ non è prevista la registrazione al portale delle adesioni, ma la programmazione dell’appuntamento avviene con la chiamata diretta da parte dell’Ats.
In Sardegna la campagna sui soggetti più vulnerabili procede nonostante la limitata disponibilità dei vaccini Pfizer e Moderna, gli unici sieri attualmente indicati per l’immunizzazione di queste categorie. Coinvolti anche i medici di famiglia per la vaccinazione dei propri pazienti allettati a domicilio, con il siero Moderna (che presenta meno complessità degli altri farmaci relativamente alla conservazione e al trasporto e per cui l’Ats ha già predisposto uno specifico protocollo operativo rivolto proprio ai medici di medicina generale), o in alternativa negli hub e nei centri di vaccinazione, con Pfizer (la cui gestione è più complessa per le criticità legate alla catena del freddo).