Vicini cent’anni, ultimi appuntamenti ad Alghero
Venerdì 26 e Sabato 27 gli ultimi due appuntamenti con la presentazione di autori e libri dedicati alla Grande Guerra organizzati dall’Amministrazione comunale e dalla Fondazione Meta in collaborazione con la libreria Cyrano Libri Vino e Svago, Lìberos, la Fondazione Giuseppe Siotto e il Comitato sardo per il centenario della Grande Guerra.
Venerdì 26 alle ore 19.00 presso la sala conferenze del Museo Casa Manno di Alghero verrà presentato il libro di Giuliano Chirra Trattare ke frates, kertare ke inimicos. Interverranno l’autore, Pasquale Orecchioni -Direttore del Museo della Brigata Sassari – e Giuseppe Zichi. In questo libro – sottotitolato : il cammino dei Sardi nella Grande Guerra – l’autore apre uno spaccato sulla Sardegna e i Sardi del 1914 e segue il percorso fisico di coloro che dall’isola partirono per la guerra, di quanti tornarono e di quei 14.000 che non tornarono. Tra le pagine emerge vivo il cammino di quelli che rimasero a casa, a fare fronte alle necessità della vita quotidiana, dura in tempo di pace e resa più dura dalla guerra e dalla mancanza degli uomini validi; e poi la tragedia delle famiglie che persero i propri cari e, alla fine della “inutile strage”, restarono soli con il proprio dolore. Accompagnano il testo circa cento tavole a colori e in bianco/nero disegnate dallo stesso autore.
Giuliano Chirra è nato a Bitti (Nuoro), nel 1956 e vive e lavora a Sassari come medico della ASL 1; è autore di diversi saggi sulla partecipazione dei Sardi alla Grande Guerra: ” Trattare ke frates, kertare ke inimicos” (1997); insieme col Luogotenente Antonio Pinna, Già Direttore del Museo Storico della Brigata, “La Brigata Sassari nella battaglia dei Tre Monti, Col del Rosso, Col d’Echele, Monte Valbella” (1998); quindi “Mortos in terra anzena; i 1846 soldati sardi caduti fuori dai confini d’Italia nel 1915-1918: Libia, Albania, Macedonia, Francia, campi di prigionia” (2008).
L’appuntamento finale è previsto sabato 27, a partire dalle ore 19:30, presso la sala conferenze de Lo Quarter (2°piano), con la presentazione del libro “Dicono che domani ci sarà la guerra” – LiberAria Edizioni. Interverranno l’autore Franco Arba, Raffaele Sari Bozzolo con letture di Emma Gobbato. Il protagonista della storia è Enrico, un ragazzo sardo, costretto dalla fame e dalle circostanze sociopolitiche ad arruolarsi nella Grande Guerra. Il lettore si innamora subito di lui: un eroe buono dalla parte dei diseredati dalla memoria bellica collettiva; un personaggio molto intimista che rientra a pieno titolo tra gli eroi romantici della letteratura.
Franco Arba è nato a Nuoro nel 1966. Dopo il diploma lascia la Sardegna e trascorre lunghi anni in Inghilterra, poi Roma, Bologna e Milano, lavorando in ambito turistico e nell’import-export. Dopo la laurea in storia contemporanea e un master in archivistica e biblioteconomia decide di ritornare a vivere a Bologna dove mette su famiglia. Attualmente lavora nel settore siderurgico. L’appuntamento è parte del festival letterario diffuso Éntula dell’associazione culturale Lìberos.
A seguire, alle ore 20.45 la presentazione del cortometraggio “Combattenti e Reduci” di Paolo Pisanelli, un progetto dell’Ass.Nazionale Combattenti e Reduci Sez. di Alghero, la Società Umanitaria Centro Servizi Culturali Alghero e la Big Sur Immagini e Visioni. Il cortometraggio, della durata di circa 15 minuti, punta la macchina da presa su spaccati di vita dei combattenti, di Prima e Seconda Guerra Mondiale, attraverso i racconti dei sopravvissuti alla Seconda e delle successive generazioni. Partendo dalla Sezione algherese dell’Associazione, presso Vicolo Serra n. 8 , enclave della Casa Comunale, il corto racconta, a distanza di generazioni da un evento catastrofico e paradigmatico quale la Guerra Mondiale, come oggi si siano trasformati persone e luoghi nella ricerca di capire il proprio presente. Utilizzando lo sguardo e il taglio del cinema del reale, Paolo Pisanelli esorcizza un augurio di memoria e ricordo a cent’anni o a settant’anni di distanza da quelle ricche pagine di storia collettiva che sono state le guerre mondiali, restituendo un’immagine di una Alghero autenticamente popolare, diversamente cartolina, lontana dalle vetrine delle agenzie di viaggi.