“Vietare l’ingresso a scuola ai bambini non vaccinati”: ok delle Regioni
Parere favorevole delle Regioni al Piano vaccini del governo. Tra le previsioni il divieto di ingresso a scuola per chi non ha completato le vaccinazioni e controlli su medici che sconsigliano la profilassi.
Via libera dalle Regioni al Piano vaccini 2016-2018 presentato dal ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità. Ad annunciarlo è stato il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, che ha chiarito che il parere favorevole è però condizionato all’apertura di un tavolo con il governo “per valutare priorità e sostenibilità finanziaria”. Per la messa in pratica, infatti, serviranno circa 300 milioni di euro.
Il piano è lo strumento con cui vengono promosse le politiche della vaccinazione, come l’eliminazione di polio, morbillo e rosolia, promozione dell’attività sanitaria, valutazione delle reazioni ai farmaci. “È un piano molto ambizioso, contiene vaccini ulteriori, ci vorrà tempo per la piena applicazione”, ha spiegato il coordinatore degli assessori alla Sanità, l’emiliano Sergio Venturi.
All’interno del documento anche previsioni per far fronte al grosso calo di vaccinazioni in corso in Italia, scese sotto la soglia del 95%, che assicura la migliore copertura della popolazione. Tra queste, anche la discussa previsione della possibilità di vietare l’ingresso a scuola per chi non ha fatto tutte le vaccinazioni previste dal calendario. “Dal nuovo piano – si legge nel documento – potrà essere generata una normazione aggiornata, garantendo, peraltro, la protezione degli individui e delle comunità, con misure correlate, come, ad esempio, l’obbligo di certificazione dell’avvenuta effettuazione delle vaccinazioni previste dal calendario per l’ingresso scolastico”.
Altro punto riguarda i professionisti, con la possibilità di fare audit che possano portare all’adozione di sanzioni disciplinari o contrattuali nei confronti dei medici che non supportano il vaccino: “Parte integrante di questi vincoli sarà anche la ricognizione continua delle possibili violazioni del supporto alla pratica vaccinale e dell’offerta attiva delle vaccinazioni da parte dei medici e del personale sanitario dipendente e convenzionato con il servizio sanitario nazionale. Saranno concertati percorsi di audit e revisioni tra pari, con la collaborazione degli ordini professionali e delle associazioni professionali e sindacali che possano portare anche all’adozione di sanzioni disciplinari o contrattuali qualora ne venga ravvisata l’opportunità”.
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