Vincenzo Cosco, intervista ad un combattente
L’allenatore molisano, che alla Vigilia di Natale 2014 ha dovuto interrompere la sua attività agonistica alla guida dei sardi della Torres (serie C), torna a parlare dopo un mese e mezzo di silenzio e di cure
«Ringrazio – dice il tecnico di Santa Croce di Magliano dalla clinica Ini di Grottaferrata – tutti coloro che mi sono stati vicini in questo periodo. Ricevo tante telefonate, sms, messaggi sulla mia pagina ufficiale di facebook. Sono stato impossibilitato a rispondere, ma li ho letti tutti. Ognuno con un significato particolare: parenti, amici, conoscenti, colleghi allenatori, i cui messaggi ho apprezzato molto, calciatori, tifosi, addetti ai lavori del mondo del calcio. Tra tutti voglio citare la missiva di un bambino di sei anni, calciatore dei ‘Pulcini’ della Torres, che mi ha toccato molto, perché ricordo il giorno in cui ha fatto il raccattapalle a una nostra partita e, dopo il triplice fischio, mi fermai a parlare con lui. Il suo messaggio mi ha emozionato».
«Trascorsa la convalescenza dall’intervento a casa con i miei – racconta mister Vincenzo Cosco –, appena ricoverato all’INI di Grottaferrata, una Clinica Convenzionata davvero accogliente e con uno staff sanitario di un certo livello, ho avuto delle complicanze, uno tsunami nel mio organismo. Mi hanno trasferito, così, al Forlanini di Roma, dove in un reparto di qualità e molto professionale, ma in una struttura fatiscente, ho subito due interventi: il primo per aspirare cinque litri di liquido ai polmoni, il secondo in anestesia totale per applicare il talcaggio. Ho sofferto tantissimo, ma mi sono difeso bene. Una difesa a quattro in linea per contenere le scorribande dell’avversario (con un pizzico di ironia e ridendo, il mister non riesce a non fare paragoni con il calcio, che segue costantemente, ndr). Ho cercato di controllare al meglio la sofferenza, successivamente il ritorno all’INI di Grottaferrata, in provincia di Roma, dove mi sto sottoponendo alle cure del dottore Gaetano Lanzetta, Responsabile del Centro Designato ESMO (European Society Medical Oncolog ) di Oncologia e Palliative Care. In questo Centro sono tutti meticolosi e molto preparati e mi sto sottoponendo alla Radioterapia e alla Trattamento con Farmaci Biologici. Se tutto procede per il verso giusto, a breve potrò tornare a casa, a Santa Croce di Magliano, e riabbracciare i miei cari».
«Il mister sta decisamente meglio – spiega Dottor Gaetano Lanzetta – rispetto al giorno del suo ricovero quasi un mese fa. Ha terminato la radioterapia al bacino e, adesso, sta anche camminando dopo un paio di settimane durante le quali è stato costantemente a letto. Miglioramenti li stiamo riscontrando anche per quel che concerne il dolore dovuto al drenaggio toracico. Il fattore positivo è che Vincenzo Cosco, anche nei momenti più difficili, è rimasto sereno, lucido, ottimista e combattivo. Ha tanta voglia di lottare e questo sta aiutando il suo difficile percorso. Sta eseguendo tutti gli ultimi e migliori protocolli internazionali. La situazione non è delle più semplici, ma lui ce la sta mettendo tutta. Un plauso al mister perché ha voluto rendere pubblica la sua malattia e io per questo ne sto parlando. Senza il suo consenso, ovviamente, non avrei potuto descrivere la sua situazione».
«Viviamo, purtroppo, in un contesto nel quale questa patologia è vista ancora come un tabù. Nascondersi non serve a nulla, anzi parlarne è importante, perché può aiutare la prevenzione, indispensabile per ogni persona. Insieme a questa, è fondamentale captare i segnali che ci lancia il nostro organismo e a non sottovalutare anche i piccoli dolori. Anche una tosse che non va via è un segnale, così come ad esempio il calo di peso. E, inoltre, come sta facendo Vincenzo Cosco occorre lottare e combattere, senza occultarsi. L’esempio di ciascuno può aiutare il prossimo e sono contento che il mister, personaggio pubblico, abbia voluto rendere manifesta la sua malattia. L’Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) è stata protagonista di una campagna di prevenzione alla lotta ai tumori, attraverso alcuni calciatori. Noi puntiamo molto sulla pubblicità: può essere importante per la popolazione. Cosco già una volta ha vinto, anche se l’attuale malattia non è correlabile al cancro di 19 anni fa. Ho fatto mio il motto del mister: l’uomo che combatte non perde mai – ha concluso il medico Gaetano Lanzetta –. E noi stiamo provando a far fede al suo diktat e a non perdere questa battaglia».
Nella foto: il dottor Gaetano Lanzetta e Vincenzo Cosco presso la Clinina Ini di Grottaferrata