Voci d’Europa, il Festival entra nel vivo
Il Festival internazionale di musiche polifoniche, figlio del Coro Polifonico Turritano, giunto alla XXXIV edizione, continua ad emozionare il suo pubblico.
Ieri sera si è conclusa la nona giornata di Voci d’Europa, nella basilica di San Gavino a Porto Torres. Il Festival internazionale di musiche polifoniche, figlio del Coro Polifonico Turritano, giunto alla XXXIV edizione, continua ad emozionare il suo pubblico. Domenica è stata la volta di due ospiti d’eccellenza: il Complesso vocale di Nuoro e gli Apollo 5. Corali diverse ma unite non solo dalla tematica di Monteverdi, filo conduttore scelto dal direttore artistico Laura Lambroni, ma dalla fortissima alchimia armonica delle voci.
Fondato nel 1984, il Complesso Vocale di Nuoro ha affrontato un repertorio corale vasto e diversificato, spaziante dalla monodia gregoriana alla polifonia contemporanea, nello spirito di un costante approfondimento della vocalità. Svolge oggi giorno un’ intensa attività concertistica in ambito nazionale ed internazionale proponendo programmi monografici incentrati su autori, temi o particolari aspetti della letteratura corale. Il Complesso ha inoltre rivolto sempre particolare attenzione anche alla didattica corale giovanile e per voci bianche; all’interno del gruppo è attiva una sezione giovanile denominata “Insulae Ichnussae Juvenes Voces“.
La serata, presentata magistralmente da Pinuccia Sechi, è stata aperta dalla corale nuorese, anticipata dall’introduzione del Coro Polifonico Turritano che ha intonato un brano dalla sagrestia. Dopo l’esibizione della corale sarda, Un calore speciale ha accolto gli Apollo 5. Anche loro, come il Complesso vocale nuorese, sono reduci dalla serata di Putifigari inserita nel calendario di Voci d’Europa. Sono 5 giovani ragazzi, che hanno già una carriera di tutto rispetto. Simpaticissimi, nonostante la compostezza tipica dei paesi anglosassoni, hanno interagito con il pubblico presentandosi in italiano e dando dimostrazione di sapersi prendere in giro per il loro accento inglese.
Il repertorio, più contemporaneo, ha catapultato i presenti nell’America degli anni settanta e ottanta, creando un legame quasi impossibile con il seicento di Monteverdi, arrivando ad intonare un romanticissimo “La vie en rose”. La Basilica di San Gavino ieri sera era gremita di fedeli, di appassionati, di amanti del genere polifonico, a dimostrazione del fatto che il Festival, è riuscito nell’intento di uscire dalla “nicchia” e arrivare all’udito dei meno esperti, creando emozioni incredibili come solo la musica, la vera musica sa fare. Soddisfazione e merito della presidente del Coro Polifonico Turritano Maria Maddalena Simile, che concretizza con queste scelte, un successo conclamato. Oggi il Festival si sposta a Castelsardo con l’Ensembl “Dolci Accenti” alle
21:00 e domani ad Olmedo alla Casa delle Farfalle con i “Madrigalisti Turritan” alle 19 30.