Vuoi prostituirti? Apri la partita iva e prendi il patentino
Una proposta destinata a far discutere è arrivata dalla senatrice del Partito Democratico Maria Spilabotte: se la prostituzione non può essere estirpata – cosa ormai nota anche ai più bigotti – può essere quanto meno regolata, in un senso che tuteli al massimo chi la pratica e non esponga ancora alla barbarie dello schiavismo. Per la senatrice democratica, dunque, ogni prostituta dovrebbe iscriversi alla Camera di Commercio ed aprire una partita Iva. Successivamente prendere uno speciale patentino e un certificato di qualità. E non mancherà la possibilità di formare speciali cooperative, riunendosi nella stessa struttura per esercitare insieme la professione più antica del mondo.
Insomma, la proposta della Spilabotte punta a rendere le prostitute volontarie delle vere e proprie impresarie: “Credo che sulla prostituzione – spiega – si debba superare un tabù e decidere di governare il fenomeno. Una regolamentazione è necessaria perché con la mancanza di regole o, peggio, con la proibizione, si produce solo una sostanziale indifferenziazione tra libere scelte di autodeterminazione e prostituzione coatta, sfruttata e gestita dalle organizzazioni criminali di tutto il mondo”.
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