Zanzara tigre: caldo e umidità ne aumentano la diffusione
Nel 2007 era arrivata in Italia dall’estremo Oriente la zanzara tigre la cui puntura non va sottovalutata:caldo e umidità ne favoriranno l'aumento del 37%.
E’ arrivata in Italia dall’estremo Oriente asiatico la temutissima zanzara tigre il cui nome deriva dalle inconfondibili striature bianche su zampe e dorso nere. L’insetto si presenta di dimensioni contenute e agisce anche di giorno, dedicandosi a pungere le zone zone più accessibili, caviglie e polpacci, magari con una semplice Toccata e fuga.
La proliferazione della zanzara tigre avviene con la deposizione delle uova non necessariamente nell’acqua, ad esempio nei ristagni dei sottovasi, luogo idoneo pe lo sviluppo delle larve. La difesa dalla zanzara tigre comincia con la lotta alle larve e prosegue con l’eliminazione degli individui adulti che può essere effettuata con i metodi soliti: monitorare le acque stagnanti, svuotare sottovasi, annaffiatoi e altri recipienti da giardinaggio. Per le fontane possono bastare i pesci rossi, che si nutrono di larve, oppure si possono acquistare in farmacia pasticche antilarvali da sciogliere settimanalmente nell’acqua.
In Italia la zanzara tigre si è presentata in maniera epidemica in Emilia e Romagna nel 2007. I rischi della puntura con la zanzara tigre si presentano maggiori in quanto capace di trasmettere parassiti agli animali anche in Italia. In alcuni casi la sua puntura può provocare febbri assai alte